domenica 4 aprile 2010

notte prima..del trasloco

Sono tornata da una breve escursione che potrei definire letteralmente "da pazzi"...storie da non credere dalle quali per fortuna i tre protagonisti sono felicemente risultati "sobrevivientes". Adesso non ho la forza per raccontare, richiederebbe soffermarsi su troppi dettagli.
Domani mi trasferisco nella nuova casetta! Come al solito adesso sento già nostalgia per questa stanza d'ostello che era diventata il mio rifugio solitario...da domani si ricomincia con la solita vecchia amica convivenza. Vedremo cosa ne esce fuori.

giovedì 1 aprile 2010

Funerale liquido

Terre arse
tutt'intorno.
Cecità apparente o ingerita.
L'incenso comunque s'insinua senza chieder consenso.
Indistintamente s'intorbidiscono narici
seppur vigili resistono i pochi superstiti.

11/09/09


Perbenismo torpe
misconoscenza del mondo.
Qui tutto è zittito
nella ristagnante presunzione di dominio della verità.

01/01/09

Smanie di dominio.
Conquistatori statici in cerca di vittime da appiattire
Siciliani
Fieri
Fermi
Immobili
Annegati nella pienezza di sé.
Superbia che si tinge d'ignoranza.
Ciechi e padroni
schiavi dell'assenza di curiosità che smuove i popoli,
perciò spenti e mortificanti.

Al largo di Trapani, 26/08/09


Tutto dal mare è distinto.
Finanche questa città che al sole scioglie il suo amaro.
Così, statica
sembra non curarsi dei suoi mali.
Dal mare il sapore di parole rubate a una storia lontana sa anch'esso di sale
ti s' appiccica addosso senza chiedere
per poi disturbare il tatto ma dar gusto alle labbra
curiose ed invadenti.
Dal mare ciò che è fermo non da invidia,
osservato con distacco si confonde con l'inerzia e l'assenza di zelo.
Dal mare la terra è bramata ma tinta già di nostalgia
per tutto ciò che non è ancora avvenuto.

Tra agavi e terra bruciata la giustizia si contamina
punta da spine di un suolo malato.
Qui, dove il male come fumo si perde nell'aria fino a scomparire
invisibile
in silenzio
che brucia gli occhi.
Sicilia, terra di finti ciechi,
guardoni di atti impuri
amanti di una normalità perversa.