domenica 7 novembre 2010

lunedì 30 agosto 2010

Conocer siempre cambia las perspectivas.
Esta muralla por ejemplo, antes era un bloque de piedra hostil, fortaleza de un pasado ajeno, masa impenetrable de un lugar lejano.
Ahora me acoge y aloja mis nostalgias. Me deja pisarla en silencio, cuidando mi soledad entregada al mar.
El mar
única salvación que me lleva hasta casa, para gozar de un deseo que no quiere cumplirse, no todavía. Como los pelícanos rozando las alas sin que sus plumas se mojen.

Il sole si è trasformato in striature rosa e le nubi ingannano gli occhi fingendo d'esser immobili. Ma nulla è statico, neanche questa pietra macchiata dal sole e conquistata dal muschio.
Rimango qui. In pendenza.
A guardare il sole che si fa notte, la pietra che si fa tempo e te che sei già domani.
Andrò via quando i toni caldi di questo schizzo saranno spariti.

BogotÀ

La miseria da grande città è meno clemente.
Il cemento acuisce il sudicio e abbrutisce i volti degli innocenti e dei disgraziati.
Loro che trascinano passi e sputano bile, mentre giocano a perdere il senno.
Sbavano davanti ai corpi nudi di polli amputati
immobili
quando il fuoco dello spiedo illumina le loro guance ossute.
Poi solo un ghigno, prima di andar via, verso l'ovvietà del passante assente.

Sedutami di fronte osservo questo volto spento.
Mi distraggo facilmente in questa città dai dettagli espliciti.
Grottesche immagini di metropoli latina intrattengono l'attesa.
La voglia presto si farà noia e smetterà di desiderare capricciosa un uomo che ostenta ma è solo metà.

piazza grande

Plumas de pichones vuelan sobre las cabezas indistintas de una plaza animada por un día de fiesta.
El viejo arranca y su sombra en la pared monumental de la iglesia va lenta.
Se apoya a la dureza de una predicación excluyente, a la construcción de piedra de una fe atrofiada.
Y yo? Te espero bajo las nubes blandas.
Yo que en verdad debería prescindir de este amor fugaz,
soplando fuerte encima de un hombre de arena.
Granos y melancolía alimentarán mis mañanas,
hasta que tu ausencia dejará de doler.

Ti afferrano
i ricordi del passato danno piacere
un godere autolesionista e nevrotico
Li proietti in immagini, ti ci masturbi un pò e poi
via!
Declassati a visioni balorde e mai esistite.
Malvagia
la memoria latente del desiderio
È lì, lo tocchi
giochi all'eternità maltrattandoti le dita e umiliando la lucidità
Perchè, appannati e ruffiani,
seducono ancora i ricordi di ieri.

del balcón de barrio

Las nubes de humo de los fuegos artificiales se alejan más rápido, como si quisieran deshacerse de la nostalgia que llevan los disparos.
Melancolía, ella también artificial.
Provocada, buscada, autolesión.
Siento las tripas extirpadas y el estomago en carne viva.
Revuelta, vaciada, agarrada, tirada, empujada, aplastada, tragada y vomitada.
Pienso de nuevo en el humo de las falsas lluvias de brillo, en su ritmo acelerado y a su desvanecer lejano. Lo sigo con la mirada. No alcanzo verlo confundirse en la noche.
Se fue,
él que de polvo mágico terminó oscuridad.
Burbujas de miel
encierran tragos de aire sudado
que pronto se hacen pegajosos.
Las escupes una por una,
con un ritmo sádico y una expresión maligna.
LA venganza ya es jabón
y la espuma alimenta visiones.
Te empujaré y me maldecirás con elegancia,
tú, que adentro eres mujer.
Te mueves y me muero
te ríes y me rindo.

venerdì 21 maggio 2010

lluvia cartagenera

Aquí la lluvia no descompone
no amarga los rostros pintando muecas de disgusto
Aquí, al contrario, da gusto.

Batte sul tetto di latta
botte, fitte, dritte
bagna, impregna, regna.

19/05/2010

Huele a magnolia fucsia de corazón zanahoria
esta tarde de lluvia enferma por nubes que escupen apenas.
La música está vibrando
nueva
un cosquilleo que no se decide,
si quedarse con el placer o la molestia.
Limpiadores de calle gozan esta luz de luna
y el aire cansado deja de transpirar un sudor con sabor a suero.
E' una notte nostalgica, la notte dei ricordi di amori lontani, ossessionata dalla stessa canzone che suona in modo cronico in questa stanza dalle pareti bianche.
Mi sento creativa, viva.
E' un viaggio che sento mi cambierà da dentro ma facendo in fondo solo venire a galla frammenti di pensieri già esistenti. Un viaggio per tornare dopo aver corso freneticamente verso qualcosa, ma senza aver mai smesso di guardare indietro.

domenica 4 aprile 2010

notte prima..del trasloco

Sono tornata da una breve escursione che potrei definire letteralmente "da pazzi"...storie da non credere dalle quali per fortuna i tre protagonisti sono felicemente risultati "sobrevivientes". Adesso non ho la forza per raccontare, richiederebbe soffermarsi su troppi dettagli.
Domani mi trasferisco nella nuova casetta! Come al solito adesso sento già nostalgia per questa stanza d'ostello che era diventata il mio rifugio solitario...da domani si ricomincia con la solita vecchia amica convivenza. Vedremo cosa ne esce fuori.

giovedì 1 aprile 2010

Funerale liquido

Terre arse
tutt'intorno.
Cecità apparente o ingerita.
L'incenso comunque s'insinua senza chieder consenso.
Indistintamente s'intorbidiscono narici
seppur vigili resistono i pochi superstiti.

11/09/09


Perbenismo torpe
misconoscenza del mondo.
Qui tutto è zittito
nella ristagnante presunzione di dominio della verità.

01/01/09

Smanie di dominio.
Conquistatori statici in cerca di vittime da appiattire
Siciliani
Fieri
Fermi
Immobili
Annegati nella pienezza di sé.
Superbia che si tinge d'ignoranza.
Ciechi e padroni
schiavi dell'assenza di curiosità che smuove i popoli,
perciò spenti e mortificanti.

Al largo di Trapani, 26/08/09


Tutto dal mare è distinto.
Finanche questa città che al sole scioglie il suo amaro.
Così, statica
sembra non curarsi dei suoi mali.
Dal mare il sapore di parole rubate a una storia lontana sa anch'esso di sale
ti s' appiccica addosso senza chiedere
per poi disturbare il tatto ma dar gusto alle labbra
curiose ed invadenti.
Dal mare ciò che è fermo non da invidia,
osservato con distacco si confonde con l'inerzia e l'assenza di zelo.
Dal mare la terra è bramata ma tinta già di nostalgia
per tutto ciò che non è ancora avvenuto.

Tra agavi e terra bruciata la giustizia si contamina
punta da spine di un suolo malato.
Qui, dove il male come fumo si perde nell'aria fino a scomparire
invisibile
in silenzio
che brucia gli occhi.
Sicilia, terra di finti ciechi,
guardoni di atti impuri
amanti di una normalità perversa.

domenica 21 marzo 2010

16/03/10

Sì, sono stata poco presente, è che ancora non riesco ad organizzare bene il tempo, mi sembra di averne troppo poco e ogni sera prima di andare a letto ho la sensazione di non aver fatto moltissime delle cose che avevo programmato.
Comunque, adesso sono in albergo, ho appena mangiato un gelato perchè non avevo abbastanza fame per cenare. Oggi finalmente, dopo ben 12 giorni, ho preparato da mangiare! Al lavoro abbiamo una cucina e nelle 2 ore di pausa pranzo possiamo usarla liberamente. Non ce la facevo più tra un ristorante e un altro, fuori si mangia bene ed è mooolto economico ma avevo voglia di sporcarmi le mani, affettare un pomodoro, sentire l'odore d'olio sulle dita. Ho solo fatto un'insalata accompagnata da un pò di riso ma ho sentito il piacere di stare in cucina come non mi succedeva da tanto.
Ieri è stata una giornata importante perchè dopo il lavoro sono andata a vedere una casa, allora cominciamo dall'inizio:
l'altro ieri sono andata a pranzo in un ristorantino orientale vicinissimo l'ufficio, lo chef è un ragazzo colombiano super simpatico e gentile, mi ha chiesto che cibi mi piacessero per farmi dei piatti "personalizzati" e mi ha detto che quando voglio mi porta a ballare salsa in un bar del posto e mi fa da insegnante. Abbiamo chiacchierato un bel pò e parlando del più e del meno mi ha detto che nella stessa strada in cui vive lui affittano una stanza in un appartamento. La cosa è finita lì, mi ha detto che si sarebbe informato e mi avrebbe fatto sapere. Poi, prima di tornare in hotel, sono entrata all' Alleanza francese per informarmi sui possibili corsi da seguire ed uscendo ho visto un annuncio su un appartamento da dividere con un ragazzo francese così la sera ho chiamato e ho conosciuto Tibo!
Durante la tel abbiamo scoperto che lui conosceva la mia "capa" Veronique perchè lavora in un'agenzia viaggi i cui proprietari sono molto amici della tipa e, seconda coincidenza, l'indirizzo coincide con quello di cui mi aveva parlato lo chef! Così siamo rimasti che l'avrei visitato il giorno dopo, infatti ieri dopo il lavoro ci siamo incontrati in una delle piazze più famose del centro, tutta illuminata con la sua Torre del Reloj (Torre dell'Orologio) e il Paseo de los Dulces, un porticato stile coloniale dove donne anziane e bambine con le loro bancarelle vendono mille splendidi tipi di dolci accuratamente conservati in grandi barattoli di vetro. Mi son seduta proprio sotto gli archi e son rimasta a leggere un libro appena comprato mentre bevevo un delizioso succo di more, arance e fragola. Poco dopo è arrivato Tibo, un tipo simpatico, sorridente, di Marsiglia, e ben fiero delle sue origini meridionali. Abbiamo parlato tanto, abbiamo scoperto che stiamo leggendo lo stesso libro e di aver in comune la passione per il Cile. Abbiamo un pò raccontato le nostre vite e sembra essere un viaggiatore doc, anche perchè ha sempre lavorato nel turismo, in particolare nell'organizzazione di tour operator diciamo "alternativi", non commerciali, per gente amante della natura, che preferisce un viaggio avventuroso piuttosto che comodo.
Dopo aver chiacchierato un bel pò ci siamo incamminati verso la casa.
Il quartiere è una delle parti più antiche della città, si chiama Getsemaní e ha qualcosa di speciale, è centro storico ma non ha nulla a che vedere con la parte molto turistica all'interno delle mura, piena di tiuristi che scattano foto ad ogni angolo con le loro spalle bianchicce presto diventate rosse da un sole che sconoscono.
E' il quartiere degli artigiani, della gente locale che ha ancora la fortuna di non esser stata "espropriata" per la costruzione di un nuovo hotel. E`il quartiere del popolo, con tutte le sue sfumature, con la gente seduta sulle sedie sui marciapiedi e barbieri improvvisati in stanze di case dalle porte aperte. E' il quartiere in cui i turisti possono anche trovare la droga e le prostitute, ma non c'è da preoccuparsi, è un pò come accade anche a Barcellona nei quartieri più interessanti della città, e Getsemaní qui sembra esserlo. Vicino il mio forse-futuro-appartamento c'è una piazzetta, la più viva della zona, dove si riuniscono i musicisti di strada a suonare e quasi tutte le sere proiettano un film sulla parete, proprio lì all'aperto. E' il quartiere dei migliori bar dove si ascolta e si balla la salsa e dove, anche lí, si improvvisano dei cineforum.
Ma adesso torniamo alla casa, è al primo piano, ma l'entrata a piano terra è solo nostra. Si salgono le scale e c'è un'entrata e un soggiorno ampio, con una finestra e un balcone-terrazza tutta di legno (stile tipico di Cartagena) con un tavolinetto e due sedie e tutto lo spazio per sistemare un'amaca, di queste splendide, colorate e fatte a mano dagli artigiani locali. Subito dopo c'è Il "cuore della casa" che davvero non saprei descrivere, vediamo ci provo: immagina uno spazio ampio e quadrato con un'apertura al centro, anche in tetto, una sorta di claustro senza tetto con la base che somiglia a una terrazza dalla quale ti sporgi e vedi giù il patio dei vicini....mmmm sembra complicato. Insomma c'è una sorta di ballatoio con lo spazio per il tavolo e le sedie e poi tutt'intorno si sviluppa il resto dell'appartamento con due stanze da letto, una piccola cucina e il bagno. L'appartamento è tutto bianco e poco arredato, tutto ciò che c'è dentro l'ha comprato Tibo che l'ha affittato completamente vuoto, il che è un vantaggio perchè possiamo arredarla come vogliamo...l'idea è colorare delle pareti, far fare un disegno ad Andrés in soggiorno, riempirlo di piante (che cresceranno benissimo vista la luce e l'aria diretta della parte della casa.. quasi "all'aperto" eheh) insomma tante idee per renderla davvero carina e colorata con un pò di fantasia.
Credo starò bene, Tibo mi è sembrato simpaticissimo, solare e molto interessante, in più suona flamenco con la chitarra in un modo divino! Ieri ha suonato e sono rimasta a bocca aperta.
Queste sono le ultimissime. Per il resto vi dico che il lavoro mi piace ogni giorno di più, la gente è meravigliosa, l'ambiente in ufficio divertente e piacevole e soprattutto starò a contatto diretto con i bambini che solo sorridendo danno luce alla giornata.
Andrés e la mia famiglia mi mancano tanto, soprattutto la sera quando torno qui, in camera da sola ho tempo per pensare. Ho pianto un pò in qualche momento di nostalgia, pensando al nonno e a come sarebbe stato bello dire anche a lui queste cose, ma ho provato lo stesso a raccontargliele e sento la sua bella energia addosso.
A presto

bajo el Paseo de los Dulces

Ciudad de mendigos y cuerpos en movimiento
de piel transpirando y descalzos sin dientes.
Ciudad de una belleza que desarma y de música con raíces lejanas.
Todo lagrima aquí
lagrima la piel
las frentes
los vidrios
lagriman las superficies lúcidas y lisas.
Son gotas de calor
llantos de miseria.

aterrizaje

Contacto pegajoso en esta superficie de mundo ajeno.
Ajeno al pasado
ajeno a la imaginación misma.

Barcelona 18/12/09


Aveva sempre avuto smanie di una leggerezza difficile da inghiottire e assorbire.
Sempre la stessa storia: l'acciuffava, come una farfalla, cosí, all'improvviso, che non ci credi fino a quando non socchiudi le mani e la vedi dimenarsi in quella trappola umana e sadica.
Ma poi, puntualmente...via.
E di nuovo ritornava a sentire addosso la gravità della sua stessa massa,
al limite tra la nevrosi e la responsabilità.
Inutile dirlo,il destino delle persone "gravi".