domenica 21 marzo 2010

16/03/10

Sì, sono stata poco presente, è che ancora non riesco ad organizzare bene il tempo, mi sembra di averne troppo poco e ogni sera prima di andare a letto ho la sensazione di non aver fatto moltissime delle cose che avevo programmato.
Comunque, adesso sono in albergo, ho appena mangiato un gelato perchè non avevo abbastanza fame per cenare. Oggi finalmente, dopo ben 12 giorni, ho preparato da mangiare! Al lavoro abbiamo una cucina e nelle 2 ore di pausa pranzo possiamo usarla liberamente. Non ce la facevo più tra un ristorante e un altro, fuori si mangia bene ed è mooolto economico ma avevo voglia di sporcarmi le mani, affettare un pomodoro, sentire l'odore d'olio sulle dita. Ho solo fatto un'insalata accompagnata da un pò di riso ma ho sentito il piacere di stare in cucina come non mi succedeva da tanto.
Ieri è stata una giornata importante perchè dopo il lavoro sono andata a vedere una casa, allora cominciamo dall'inizio:
l'altro ieri sono andata a pranzo in un ristorantino orientale vicinissimo l'ufficio, lo chef è un ragazzo colombiano super simpatico e gentile, mi ha chiesto che cibi mi piacessero per farmi dei piatti "personalizzati" e mi ha detto che quando voglio mi porta a ballare salsa in un bar del posto e mi fa da insegnante. Abbiamo chiacchierato un bel pò e parlando del più e del meno mi ha detto che nella stessa strada in cui vive lui affittano una stanza in un appartamento. La cosa è finita lì, mi ha detto che si sarebbe informato e mi avrebbe fatto sapere. Poi, prima di tornare in hotel, sono entrata all' Alleanza francese per informarmi sui possibili corsi da seguire ed uscendo ho visto un annuncio su un appartamento da dividere con un ragazzo francese così la sera ho chiamato e ho conosciuto Tibo!
Durante la tel abbiamo scoperto che lui conosceva la mia "capa" Veronique perchè lavora in un'agenzia viaggi i cui proprietari sono molto amici della tipa e, seconda coincidenza, l'indirizzo coincide con quello di cui mi aveva parlato lo chef! Così siamo rimasti che l'avrei visitato il giorno dopo, infatti ieri dopo il lavoro ci siamo incontrati in una delle piazze più famose del centro, tutta illuminata con la sua Torre del Reloj (Torre dell'Orologio) e il Paseo de los Dulces, un porticato stile coloniale dove donne anziane e bambine con le loro bancarelle vendono mille splendidi tipi di dolci accuratamente conservati in grandi barattoli di vetro. Mi son seduta proprio sotto gli archi e son rimasta a leggere un libro appena comprato mentre bevevo un delizioso succo di more, arance e fragola. Poco dopo è arrivato Tibo, un tipo simpatico, sorridente, di Marsiglia, e ben fiero delle sue origini meridionali. Abbiamo parlato tanto, abbiamo scoperto che stiamo leggendo lo stesso libro e di aver in comune la passione per il Cile. Abbiamo un pò raccontato le nostre vite e sembra essere un viaggiatore doc, anche perchè ha sempre lavorato nel turismo, in particolare nell'organizzazione di tour operator diciamo "alternativi", non commerciali, per gente amante della natura, che preferisce un viaggio avventuroso piuttosto che comodo.
Dopo aver chiacchierato un bel pò ci siamo incamminati verso la casa.
Il quartiere è una delle parti più antiche della città, si chiama Getsemaní e ha qualcosa di speciale, è centro storico ma non ha nulla a che vedere con la parte molto turistica all'interno delle mura, piena di tiuristi che scattano foto ad ogni angolo con le loro spalle bianchicce presto diventate rosse da un sole che sconoscono.
E' il quartiere degli artigiani, della gente locale che ha ancora la fortuna di non esser stata "espropriata" per la costruzione di un nuovo hotel. E`il quartiere del popolo, con tutte le sue sfumature, con la gente seduta sulle sedie sui marciapiedi e barbieri improvvisati in stanze di case dalle porte aperte. E' il quartiere in cui i turisti possono anche trovare la droga e le prostitute, ma non c'è da preoccuparsi, è un pò come accade anche a Barcellona nei quartieri più interessanti della città, e Getsemaní qui sembra esserlo. Vicino il mio forse-futuro-appartamento c'è una piazzetta, la più viva della zona, dove si riuniscono i musicisti di strada a suonare e quasi tutte le sere proiettano un film sulla parete, proprio lì all'aperto. E' il quartiere dei migliori bar dove si ascolta e si balla la salsa e dove, anche lí, si improvvisano dei cineforum.
Ma adesso torniamo alla casa, è al primo piano, ma l'entrata a piano terra è solo nostra. Si salgono le scale e c'è un'entrata e un soggiorno ampio, con una finestra e un balcone-terrazza tutta di legno (stile tipico di Cartagena) con un tavolinetto e due sedie e tutto lo spazio per sistemare un'amaca, di queste splendide, colorate e fatte a mano dagli artigiani locali. Subito dopo c'è Il "cuore della casa" che davvero non saprei descrivere, vediamo ci provo: immagina uno spazio ampio e quadrato con un'apertura al centro, anche in tetto, una sorta di claustro senza tetto con la base che somiglia a una terrazza dalla quale ti sporgi e vedi giù il patio dei vicini....mmmm sembra complicato. Insomma c'è una sorta di ballatoio con lo spazio per il tavolo e le sedie e poi tutt'intorno si sviluppa il resto dell'appartamento con due stanze da letto, una piccola cucina e il bagno. L'appartamento è tutto bianco e poco arredato, tutto ciò che c'è dentro l'ha comprato Tibo che l'ha affittato completamente vuoto, il che è un vantaggio perchè possiamo arredarla come vogliamo...l'idea è colorare delle pareti, far fare un disegno ad Andrés in soggiorno, riempirlo di piante (che cresceranno benissimo vista la luce e l'aria diretta della parte della casa.. quasi "all'aperto" eheh) insomma tante idee per renderla davvero carina e colorata con un pò di fantasia.
Credo starò bene, Tibo mi è sembrato simpaticissimo, solare e molto interessante, in più suona flamenco con la chitarra in un modo divino! Ieri ha suonato e sono rimasta a bocca aperta.
Queste sono le ultimissime. Per il resto vi dico che il lavoro mi piace ogni giorno di più, la gente è meravigliosa, l'ambiente in ufficio divertente e piacevole e soprattutto starò a contatto diretto con i bambini che solo sorridendo danno luce alla giornata.
Andrés e la mia famiglia mi mancano tanto, soprattutto la sera quando torno qui, in camera da sola ho tempo per pensare. Ho pianto un pò in qualche momento di nostalgia, pensando al nonno e a come sarebbe stato bello dire anche a lui queste cose, ma ho provato lo stesso a raccontargliele e sento la sua bella energia addosso.
A presto

1 commento:

  1. mia cara Dina, leggere finalmente di te fa star bene.
    ti ho immaginata durante tutto il "racconto" prima nostlagica, poi sorridente, felice e coraggiosa.
    la vita, talvolta, ci apre delle porte magiche lasciandoci la possibiltà di essere ciò che vogliamo e fare quello per cui ci sentiamo predestinati.
    è questo che leggo tra le righe della tua storia, ed è questo che immagino di scorgere nei tuoi occhi.

    RispondiElimina