lunedì 30 agosto 2010

BogotÀ

La miseria da grande città è meno clemente.
Il cemento acuisce il sudicio e abbrutisce i volti degli innocenti e dei disgraziati.
Loro che trascinano passi e sputano bile, mentre giocano a perdere il senno.
Sbavano davanti ai corpi nudi di polli amputati
immobili
quando il fuoco dello spiedo illumina le loro guance ossute.
Poi solo un ghigno, prima di andar via, verso l'ovvietà del passante assente.

Sedutami di fronte osservo questo volto spento.
Mi distraggo facilmente in questa città dai dettagli espliciti.
Grottesche immagini di metropoli latina intrattengono l'attesa.
La voglia presto si farà noia e smetterà di desiderare capricciosa un uomo che ostenta ma è solo metà.

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